Giornata mondiale della gentilezza

Siate gentili, anche con chi non lo merita. Ne guadagnerete in salute!

Spunti di riflessione all’I.C. “Oddo Bernacchia” nella giornata dedicata alla Gentilezza.

13 Novembre 2020

Mai come in questo momento abbiamo bisogno tutti, ma proprio tutti, di riscoprire e coltivare quella che Marco Aurelio, filosofo e imperatore romano, definiva “la gioia dell’umanità”: la gentilezza. Già, perché se è vero che i suoi tanti contrari, dalla maleducazione all’insolenza, dall’arroganza a varie forme e gradazioni di violenza, avvelenano la vita, è certo che la gentilezza l’arrotonda, la migliora, e la rende più dolce per tutti. Evitando così un grande spreco di rapporti umani prima che di comunità, sociali.

 L’IMPORTANZA DELLA GENTILEZZA

 Abbiamo bisogno di gentilezza, come un antibiotico, per curare il male a rischio contagio di un rancore che si sta allargando nella nostra vita quotidiana. Tra vicini di casa, come tra persone che condividono una strada con diversi mezzi di locomozione; tra cittadini che possono e devono avere opinioni diverse ma non per questo sono costretti a insultarsi quotidianamente ed a odiarsi; tra chi ce l’ha fatta e chi arranca. Tra singoli uomini e singole donne che hanno smarrito il senso della gentilezza. Quella leggera ma potentissima forza che fa la differenza nelle nostre relazioni, comprese le più intime, in famiglia, tra gli amici, con le persone che diciamo di amare.  

 

CHE COS’É LA GENTILEZZA

 “La gentilezza è una catena che tiene uniti gli uomini.”

(Goethe)

 La gentilezza sembra solo un gesto da galateo, da buona educazione, da persone di mondo: ma questo è riduttivo. La gentilezza è un ingrediente essenziale per tenere insieme le persone, a qualsiasi livello, per non sprecare il patrimonio di rapporti umani che possediamo, per vivere meglio con sé stessi e con gli altri.

Avete mai riflettuto davvero sul potere della gentilezza? Su quante cose possono cambiare, in meglio, nella nostra vita e in quella di chi ci circonda. Basta davvero poco per cogliere in pieno una serie di benefici, che vanno dalla qualità delle relazioni fino al benessere fisico. Benefici che spesso sprechiamo solo per stili di vita sbagliati, dove la gentilezza si eclissa.

Un esempio? Le maniere forti e rudi complicano le relazioni e, a lungo andare, le rendono insostenibili. Al contrario i piccoli gesti quotidiani, ispirati appunto alle buone maniere, rafforzano i legami, fanno sfumare le tensioni, rendono felici chi li riceve.

In una parola: trasmettono amore.

 

I VANTAGGI DELLA GENTILEZZA

 Gentilezza: è una parola chiave che sta tornando di moda nei film, nei libri. La mitezza si sta trasformando in un’arma vincente per sedurre e per convincere gli altri, laddove siamo stati abituati all’uso sempre più frequente della forza, della violenza prevaricatrice e del turpiloquio. Si stanno moltiplicando perfino corsi per insegnare la gentilezza ed i suoi vantaggi. Perché essere gentili fa bene al cuore e aumenta il benessere fisico e mentale!

 

BENEFICI DELLA GENTILEZZA

 Ma certo! La gentilezza migliora l’umore, l’empatia, le relazioni umane, e perfino la salute. Quando bevete il caffè al bar o quando uscite da un negozio per una commissione, ricordatevi di pronunciare sempre la parola magica: Grazie! e di rispondere Prego! se qualcuno a sua volta vi ringrazia. Mia madre mi raccontava che da ragazza nella sua scuola una delle materie sulle quali si concentrava l’attenzione dei professori si chiamava Buone maniere. Ovvero la capacità di essere gentili: in casa, con gli amici, al lavoro. Una capacità che abbiamo perso, smarrito.

Pensate quante volte vi capita nel corso di una giornata, magari più tesa del solito, di non essere gentili, di avere un atteggiamento da maleducati. Dalla famiglia al condominio, dalla strada ai mezzi di trasporto, nella nostra vita quotidiana si è consumata una vera deriva antropologica, della quale l’eclissi della gentilezza è forse la spia più evidente e più facile da misurare. Chiedetevi, per esempio, quanto tempo passa dal momento in cui scatta il verde a un semaforo e la bussata di clacson di chi sta alle vostre spalle: frazioni di secondo. Salite su un treno affollato di gente, chiudete gli occhi, e ascoltate il rumore in sottofondo: sentirete solo l’urlo delle conversazioni con i cellulari.

  

GRAZIE, PER FAVORE, POSSO: SINONIMI DI GENTILEZZA.

 In pochi anni nelle nostre case, secondo una ricerca americana, in quasi la metà delle famiglie italiane sono state rimosse le parole “Grazie”, “Per favore”, “Posso?”.  Cancellate! A rimetterle in campo ci ha dovuto pensare Papa Francesco che ha invocato, non solo per i Cristiani, l’uso di tre parole: Grazie, Permesso e Scusa. Tre vocaboli che non siamo più abituati a pronunciare, quando chiediamo un’informazione per strada, quando spintoniamo qualcuno per la fretta di raggiungere un luogo (ma dove corriamo ogni attimo della nostra esistenza?), quando interrompiamo chi sta provando a parlarci, a comunicare oltre il muro dei nostri pensieri autoreferenziali ed egocentrici.

 

IMPORTANZA DELLE BUONE MANIERE

 Stiamo forse pagando il conto di una perdita progressiva di senso, inteso come senso delle parole e senso civico? Il turpiloquio è all’ordine del giorno, nei talk show e programmi televisivi. Ovunque ci si insulta senza un briciolo di pudore, senza mai pronunciare una parola di autocritica, per esempio: scusatemi!

 

PAROLACCE SUI SOCIAL E SUL WEB

Con la televisione, e più della televisione, a seminare il nuovo linguaggio dell’insulto quotidiano ci pensano i social e il web. Facebook, WhatsApp, servono anche a questo: a sfogare, magari in anonimato, l’istinto della rabbia contro qualcuno, anche contro chi fino a ieri era nostro amico. Che tristezza però tutto questo! Stiamo davvero diventando una società di insensibili individualisti?

 

GENTILEZZA E SENSO CIVICO

Quando nel 1958 Aldo Moro decise di introdurre come materia obbligatoria nelle scuole medie e superiori l’Educazione civica era per sviluppare e tenere alto in noi un certo senso civico.

A colpi di riforme, controriforme e sperimentazioni, alla fine un risultato si è ottenuto come l’idea attuale di reintrodurre nei curricula scolastici questa disciplina: di fatto nelle scuole oggi finalmente si è tornati ad  insegnare ai ragazzi l’educazione civica, cioè la gentilezza della convivenza, l’importanza della cortesia, ai fini della qualità delle relazioni umane e sociali. Con il tuo vicino di banco oggi, con il tuo compagno di lavoro o con il tuo condomino domani.

 

ESSERE GENTILI CONVIENE

Essere gentili conviene, tra l’altro non costa nulla e non esserlo è uno spreco in termini di qualità della vita, sentimenti e salute compresi. Piero Ferrucci, filosofo e psicologo, in un famoso libro intitolato La forza della gentilezza (edizioni Mondadori), scrive: «La gentilezza non è un lusso, ma una necessità». Tempo al tempo e vedrete che la gentilezza tornerà di moda, di gran moda!

  

E allora……

 ………. “Se potete scegliere tra essere giusti o essere gentili…, siate gentili.”

 

              

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ARTICOLO  PRIMONUMERO.IT

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