Il 2 febbraio 1922 James Joyce pubblicava l’Ulisse, raccontando la giornata del signor Bloom, un’Odissea moderna ambientata a Dublino. Quest’anno, si ricordano i 100 anni dalla pubblicazione del capolavoro dello scrittore irlandese. Ambientato nel corso di un giorno, il lettore segue una giornata nella vita di Leopold Bloom e sperimenta i vari incontri che ha con alcuni degli altri abitanti di Dublino. Modellando ‘Ulisse’ sull’Odissea di Omero, Joyce crea un senso dell’epica e trasforma il viaggio di Bloom attraverso la Dublino contemporanea e mondana in una esperienza mitica. Joyce nel suo Ulysses, ispirato alla grande Odissea epica di Omero, rievoca il tema del viaggio e dell’eroe viaggiatore, ambientando la vicenda in una città moderna, dove l’uomo cerca di dare un senso alla banalità del quotidiano. Il ritorno di Ulisse verso Itaca e quello di Leopold Bloom verso casa sono frutto di due viaggi, prima che fisici, interiori e personali. Ulisse vaga per il Mediterraneo, supera ostacoli, prove, pericoli, ha sete di conoscenza e tutto il suo viaggio diventa prova di conoscenza. Il significato del viaggio è nel percorso di un uomo che si immola ad eroe coraggioso che ritrova pace solo una volta giunto a casa. Quello di Leopold è invece diverso: il suo viaggio nella vita non porta ad alcuna meta né risultato; il suo percorso è denso di insuccessi e sconfitte. Pertanto, Leopold Bloom si configura, come il capovolgimento del modello omerico: un inetto alla vita, l’antitesi dell’eroe greco. Gli alunni hanno apprezzato questo approfondimento, ostico e affascinante allo stesso tempo. Grazie al coinvolgimento della docente di Lingua Inglese, Prof.ssa Albina Longo, i ragazzi hanno letto e interpretato la trama di uno dei libri che ha segnato la Letteratura del Primo Novecento. L’Ulisse di James Joyce, infatti, viene considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo ed è una delle pietre miliari nella genesi del romanzo moderno.